Fondata nel 1524, con il nome di Santiago de los Caballeros de Guatemala, Antigua nasce sfortunata, su un terreno non stabile, a circa 1500 metri sopra il livello del mare ed abbracciata da tre vulcani.

Per oltre duecento anni è la sede del governatore militare della Capitaneria Generale del Guatemala: un territorio vastissimo, che comprende quasi tutta l’America centrale.

Nel corso del tempo viene colpita da gravi catastrofi naturali, tra alluvioni, smottamenti terrestri e colate laviche; resiste sempre, rimanendo il centro culturale, economico e politico di tutto il territorio.

L’anno 1773 segna il colpo di grazia: un terremoto la distrugge quasi completamente e il governo guatemalteco decide di spostare la capitale a Città del Guatemala.

Gli abitanti però, fieri e coraggiosi, non abbandonano Antigua, che da allora diviene “La Antigua”: chiese, conventi e monasteri, splendidi edifici in stile coloniale, barocco e rinascimentale, colori vivaci nelle stradine, esempi di architettura colpiti dal tempo e dalla cattiva sorte, rovine che parlano di storia e sofferenza, arte e resistenza.

Antigua è immersa nella tranquillità delle vie antiche, circondata da ridenti colline e dai vulcani Acatenango, Agua e Fuego, il cui spettacolo notturno di fontane di lava merita sicuramente un’escursione.

Nel cuore di questa ridente città si trova il Parque Central, impreziosito da una fontana centrale e circondato da palazzi coloniali di rara bellezza, tra cui il Palacio de los Capitanes Generale.


Immancabile una visita all’Arco di Santa Catalina, oggi simbolo indiscusso di Antigua; fu fatto costruire in seguito all’espansione del Convento omonimo sull’altro lato della via: in questo modo le monache di clausura non dovevano attraversare la strada per passare da un’ala all’altra dell’edificio…

La Chiesa de la Merced, con la sua facciata gialla è la più grande di tutta l’America centrale ed all’interno una ricca esposizione narra la storia di questa missione religiosa ad Antigua.


Ogni angolo racconta qualcosa, come la tranquilla atmosfera del Convento dei Cappuccini o l’incanto architettonico coloniale e barocco della Cattedrale di San Josè, edificata nel 1680 sulle rovine della più antica Cattedrale di Santiago dei Cavalieri: neppure i continui terremoti l’hanno privata della sua arte così straordinaria e atipica…



La Chiesa di San Francisco, dove le coppie sono solite ritrovarsi all’ombra di un albero secolare, detto degli innamorati, per giurarsi amore eterno; il Convento di Santa Clara, la cui facciata, così ricca di dettagli, è la più bella del paese; strutture civiche ed ecclesiastiche restaurate tengon compagnia a scenari frammentati di rovine annerite, che conservano un fascino unico…

L’artigianato locale è fiorente, ma c’è da armarsi di santa pazienza per trovare oggetti autentici e originali: fate un giro tra le bancarelle accanto alle rovine di El Carmen, straripanti di tessuti e oggetti di giada, oppure al Mercado de Artesanias, con merce di ottima fattura venduta direttamente dagli artigiani.

Al Terminal dei Bus si trova il principale mercato di Antigua, quello detto “Central”, dove oltre a far compere potrete provare la cucina del posto, spendendo pochissimo.


Antigua è emozione per gli occhi e ossigeno per la mente, è cultura nei molti musei, tra cui quello del libro antico, all’interno del Palacio de Ayuntamiento, con la prima tipografia del Guatemala datata 1660; il museo della Giada, con la storia della pietra nazionale, sacra ai Maya; il Centro Culturale La Azotea, un vero e proprio tuffo nel cuore della cultura guatemalteca: tre mostre che approfondiscono gli usi e costumi di un popolo antichissimo…


E per finire una gita fino al Cerro de la Cruz, la collina della croce, circa due chilometri a piedi: la vista spettacolare sulla città ed il vulcano Agua vi ripagherà della fatica!

La Antigua Guatemala vive, nel miracolo della sua resilienza, al di là delle inondazioni, eruzioni vulcaniche e terremoti, sorretta dall’orgoglio dei suoi abitanti.

Difficile andar via, quando c’è così tanto per cui restare…
Photographic Collection Courtesy of Francesca Degni ©
Bel articolo, interessante. Ciao, Giulia
Grazie Fabricio. Un abbraccio e buona domenica.
Mi è quasi sembrato di essere lì… Bell’articolo e foto stupende! Ciao!
Ciao Mina, grazie!